Quando si parla di archiviazione in rete, esistono diverse soluzioni tra cui scegliere: Direct-Attached Storage (DAS), Storage Area Network (SAN), cloud, ecc. Ognuna offre vantaggi specifici, ma differisce per costi, funzionalità e livello di sicurezza.
Per utenti domestici e piccole imprese, che hanno esigenze contenute rispetto alle grandi organizzazioni, trovare la soluzione giusta può essere complicato. Oltre al cloud, sempre più diffuso, le opzioni più popolari sono il Network-Attached Storage (NAS) e i server.
NAS e server permettono di condividere file in rete e gestire i permessi di accesso, ma lo fanno in modo diverso. I NAS sono dispositivi pronti all’uso, facili da configurare anche per chi non ha competenze tecniche, mentre i server offrono maggiore controllo, personalizzazione e sicurezza.
Ma questa è solo una delle differenze. Ogni soluzione presenta vantaggi e svantaggi, soprattutto in termini di protezione dei dati e capacità di recupero. Vediamoli nel dettaglio.
Cos’è un NAS
Il NAS (Network-Attached Storage) è un dispositivo di archiviazione in rete simile nel funzionamento a un server ma molto più semplice da configurare. Generalmente venduto come soluzione pronta all’uso, richiede solo l’inserimento dei dischi, il collegamento all’alimentazione e alla rete. L’interfaccia di controllo è intuitiva e non sono necessarie competenze tecniche avanzate.
L’aspetto esterno ricorda quello di un PC desktop compatto, con i bay per i dischi facilmente accessibili. I modelli variano in base alle funzionalità e al numero di dischi supportati, generalmente da 2 a 8. Esistono anche versioni in formato rack per ambienti professionali che supportano un numero maggiore di unità. I modelli avanzati permettono di aggiungere connessioni esterne o moduli di espansione per aumentare la capacità di archiviazione.
L’hardware è basato su processori x86-64 o ARM. Queste CPU sono progettate per un basso consumo energetico ma hanno prestazioni inferiori rispetto a quelle montate su un server. Per ridurre l’ingombro, i sistemi di raffreddamento sono compatti e sufficienti a gestire il calore generato dai processori a basso wattaggio. Anche la RAM è limitata allo spazio interno disponibile. Non sono disponibili porte per monitor o periferiche di input, quindi la configurazione avviene tramite interfaccia web da client remoto. Inoltre, vengono utilizzate configurazioni RAID software al posto di quelle con controller hardware dedicato.
Il sistema operativo varia in base al produttore. I più diffusi sono Synology DSM (Disk Station Manager) e QNAP QTS. Questi ambienti includono pacchetti di applicazioni preinstallate per la gestione degli accessi, la condivisione di file multimediali (audio, video, immagini) e il backup su cloud. I protocolli di rete supportati per la condivisione dei file includono SMB, NFS, AFP, FTP, SFTP e FTPS. Sono disponibili anche funzionalità avanzate come la configurazione dello storage per videosorveglianza e il port-forwarding tramite firewall integrato.
Cos’è un server
Il server è essenzialmente un computer con la particolarità di funzionare e rimanere in rete continuamente, 24 ore su 24. Si chiamano client i computer o le applicazioni connessi al server.
Il formato è generalmente di due tipi. Il primo è simile a un PC desktop con un case che include tutti i componenti. Il secondo è composto da un case che contiene l'hardware centrale e uno o più rack per lo storage. È anche possibile utilizzare un computer standard e configurarlo come server.
Il sistema operativo può essere scelto liberamente. Ad esempio, Windows Server tramite protocollo SMB o Linux tramite SMB, NFS o altri. È anche possibile aggiungere e configurare funzioni di sicurezza come firewall, accessi remoti, ecc. La configurazione e l'aggiornamento del sistema operativo richiede conoscenze tecniche avanzate, in particolare per la gestione dei permessi e le misure di sicurezza.
Allo stesso modo, anche l'hardware è altamente personalizzabile. L'utente ha la possibilità di scegliere i controller RAID, le interfacce di connessione, la quantità di RAM e così via. I processori sono di solito x86-64 o SPARC (se si usa Solaris come ambiente operativo). Le CPU, più veloci rispetto a quelle dei NAS, consentono di eseguire applicazioni complesse e ambienti virtualizzati. Tuttavia, consumano più energia e richiedono sistemi di raffreddamento adeguati. Per l'archiviazione, si possono usare dischi SAS dalle prestazioni elevate.
Le interfacce di rete consentono di gestire una SAN (Storage Area Network) oppure trasformare il dispositivo in un NAS tramite software come FreeNAS o TrueNAS.
Differenze e casi d’uso
In base alle caratteristiche che abbiamo analizzato, possiamo confrontare NAS e server servendoci di alcuni parametri.
Il server è ideale per chi cerca:
- Flessibilità: consente una personalizzazione completa del sistema operativo e delle funzioni di rete. Inoltre, la sostituzione dei componenti è più semplice. Nel NAS, le riparazioni sono più complesse a causa dell’assemblaggio secondo le specifiche del produttore e dei componenti integrati.
- Prestazioni: a differenza di un NAS, che punta all’ottimizzazione dello spazio e dei consumi, un server permette di installare processori, RAM e schede di rete ad alta velocità. Questa soluzione è preferibile se si prevedono molti accessi simultanei o un carico di lavoro intenso.
- Scalabilità: la capacità di un server è espandibile in diversi modi, ad esempio collegando una SAN o aumentando il numero di unità disco. Anche alcuni NAS sono scalabili, ma non altrettanto facilmente: per aumentare il numero di dischi è necessario acquistare un dispositivo aggiuntivo.
- Sicurezza: i controller RAID utilizzabili nei server sono dotati di cache e batteria, che evitano l’interruzione delle scritture in caso di guasti improvvisi. Supportano dischi SAS, caratterizzati da una minore probabilità di errori di lettura/scrittura.
D’altra parte, il NAS è consigliato a chi cerca:
- Facilità d’uso: è pronto all’uso, basta inserire i dischi e avviarlo. La manutenzione si limita al monitoraggio dello storage e all’aggiornamento del sistema operativo. Il server, invece, deve essere configurato, e in alcuni casi assemblato, da zero.
- Risparmio energetico: è maggiore nel NAS grazie alle CPU a basso consumo e altre ottimizzazioni hardware e software.
- Portabilità e silenziosità: i NAS sono disponibili in formato compatto e occupano poco spazio, anche in ambienti domestici o piccoli uffici. Sono inoltre silenziosi, poiché le CPU a bassa emissione di calore richiedono sistemi di ventilazione contenuti.
- Prezzo: un NAS entry-level costa meno di un server e viene fornito con sistema operativo e software preinstallati. Assemblare un server significa acquistare separatamente tutti i componenti, le applicazioni e, in alcuni casi, la licenza del sistema operativo.
Semplificando, possiamo affermare che il NAS è ideale per utenti domestici o piccole imprese che cercano un modo semplice per condividere file in rete. Tuttavia, questa semplicità deriva dal fatto che molte funzionalità sono limitate rispetto a quelle di un file server.
Oggi, con la diffusione del lavoro da remoto, il NAS viene spesso sostituito dal Cloud, che offre il vantaggio di proteggere i file da eventuali guasti fisici. Per ambienti in cui il lavoro da remoto e in ufficio si alterna, può comunque avere senso adottare una soluzione integrata NAS + Cloud.
Il server, invece, è ideale quando l’azienda dispone di un reparto IT o di un amministratore di sistema e prevede una crescita futura. In questo caso, può beneficiare della flessibilità e della possibilità di collegare lo storage separatamente tramite una SAN.
Cause di perdita dei dati
NAS e server sono esposti agli stessi tipi di minacce informatiche, tra cui ransomware, furto di dati, accessi non autorizzati, errori umani e guasti hardware o software. La differenza non risiede tanto nella natura della minaccia, quanto nelle possibilità di protezione e recupero offerte da ciascuna soluzione.
Minacce di rete: ransomware e attacchi informatici
Malware e ransomware possono causare la cifratura dei dati, la cancellazione dei backup e l’impossibilità di accedere ai file. Alcuni ransomware sono progettati per colpire modelli NAS specifici, come Synology e QNAP, sfruttando vulnerabilità note. Tuttavia, questi produttori rilasciano regolarmente aggiornamenti e patch di sicurezza. Inoltre, molti dispositivi NAS includono firewall preconfigurati e software antivirus, con opzioni semplificate che riducono il rischio di errori di configurazione.
Il server, invece, richiede configurazioni manuali per firewall, antivirus, backup e patch. Di conseguenza, la sicurezza dipende fortemente dall’esperienza dell’amministratore di rete: se ben gestito, un server può raggiungere livelli di protezione superiori a quelli di un NAS; se mal configurato, può diventare un bersaglio facile.
Sbalzi di tensione
Il NAS è progettato per ambienti domestici o piccoli uffici e offre una protezione di base contro gli sbalzi di corrente. Il server, invece, può sfruttare il vantaggio di un controller RAID dotato di cache e batteria, che protegge i dati durante interruzioni improvvise. Entrambi i dispositivi possono essere collegati a UPS (gruppi di continuità) per garantire la stabilità dell’alimentazione.
Guasti ai dischi e ai RAID
Il NAS offre configurazioni RAID semplificate e dinamiche tramite interfacce grafiche intuitive, mentre il server permette configurazioni RAID avanzate, anche con controller hardware dedicato. In entrambi i casi, un numero di guasti superiore alla soglia di tolleranza può causare la perdita totale dei dati.
Guasto logico
I guasti logici che si verificano su NAS e server sono simili: cancellazione accidentale dei dati, corruzione del file system, formattazione errata e altri tipi di errori umani.
Firmware e aggiornamenti
I produttori di NAS mantengono i dispositivi protetti tramite aggiornamenti automatici o notifiche all’utente. Nei server, i sistemi operativi possono operare in modo simile, ma alcuni aggiornamenti firmware, come BIOS, controller RAID e driver, devono essere eseguiti manualmente e possono essere trascurati, aumentando il rischio di vulnerabilità.
Recupero dati da NAS e server
Architettura, strumenti disponibili e procedure di emergenza variano sensibilmente negli interventi su NAS e server. Ogni tipologia di guasto (logico, fisico, RAID, ransomware) richiede un approccio diverso: dall’acquisizione del supporto su duplicatori hardware fino all’analisi forense del file system. Di seguito un’analisi dettagliata delle criticità e delle tecniche di intervento adottate da DataLab.
Differenze operative tra NAS e server
Accesso ai dischi
Nei NAS che supportano l’hot-swap, i drive bay estraibili consentono di rimuovere i dischi inaccessibili senza spegnere l’unità. In assenza di hot-swap, è sufficiente aprire il rack interno, senza necessariamente smontare l’intero chassis. Nei server, l’accesso avviene direttamente tramite porte SATA/SAS o controller RAID hardware. L’intervento è più granulare, con possibilità di operare sul controller o sul bus SCSI/SAS.
Recupero RAID
I NAS utilizzano RAID con controller software, in configurazioni proprietarie basate su mdadm o ZFS, spesso con allocazione dinamica dello spazio. DataLab è in grado di analizzare la logica di partizionamento e la distribuzione dei blocchi per ricostruire manualmente l’array.
I server impiegano solitamente RAID gestiti da controller hardware con cache e batteria. Il recupero può richiedere l’utilizzo del controller originale per evitare conflitti di configurazione.
In entrambi i casi, la ricostruzione del RAID richiede la definizione dell’ordine e dell’offset dei dischi, la correzione degli header e la ricreazione dell’array in ambiente isolato, prima di procedere al recupero logico.
Interventi su file system
Per i file system Linux (EXT4, XFS, Btrfs, ZFS) e Windows (NTFS, ReFS), si utilizzano tool e script proprietari per scansionare le unità e ricostruire MFT e metadati corrotti. Ogni file recuperato viene sottoposto a verifica per contrastare eventuali corruzioni o infezioni.
Tecniche e strumenti professionali utilizzati da DataLab
- Diagnostica non invasiva con clonazione delle unità per creare immagini forensi bit-for-bit.
- Apertura degli hard disk in camera bianca per estrarre e sostituire componenti meccanici senza contaminare i piatti.
- Recupero firmware per riparare microcodice e PCB difettosi.
- Software forense specializzato per decrittazione ransomware, recupero di snapshot e analisi della timeline delle attività.
- Configurazioni manuali iSCSI/SAN per ambienti enterprise, con montaggio in sola lettura su host dedicati e clonazione su storage isolati.
Questa combinazione di strumenti e competenze ci consente di affrontare con successo scenari complessi, sia su dispositivi NAS che su server tradizionali.
Cosa fare in caso di perdita dei dati da NAS e server
In caso di NAS e server inaccessibili, intervenire correttamente nei primi minuti può fare la differenza tra un recupero riuscito e la perdita definitiva dei file. Gli step consigliati sono:
- Spegnere immediatamente il dispositivo e interrompere qualsiasi operazione in corso.
- Evitare nuove scritture, come la creazione di cartelle, formattazioni o reinstallazioni, che potrebbero sovrascrivere aree di disco ancora recuperabili.
- Non tentare ricostruzioni autonome con tool “fai da te”, che rischiano di alterare i dati di parità o i metadati, complicando notevolmente il recupero.
Dopo questi step è meglio affidarsi a un laboratorio specializzato come DataLab per una diagnosi accurata e un recupero sicuro. Grazie a strumenti forensi, ambienti controllati e competenze certificate, garantiamo la massima tutela dei dati, nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza. Contattaci per assistenza immediata e scopri come possiamo aiutarti.
Recupero Dati Professionale